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L’IMPORTANZA DELL’INTEGRAZIONE ALIMENTARE CON ANTIOSSIDANTI

Per capire l’importanza dell’integrazione alimentare con integratori alimentari contenenti antiossidanti naturali, è necessario prima di tutto comprendere che cosa effettivamente sono e qual’è il razionale che ne vede l’assunzione, mentre mi rendo spesso conto dal contatto con il pubblico che vi è una gran confusione al riguardo.

 

COS’E UN INTEGRATORE ALIMENTARE?

L’articolo 2 del D.Lgs. 169/2004 definisce in modo esplicito che cosa s’intende per integratore alimentare, mediante tale definizione: prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali vitamine e minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico. in particolare ma non in via esclusiva aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti sia pluricomposti, in forme predosate.

Dalla normativa emerge quindi, in modo inequivocabile, che tali prodotti hanno una valenza di tipo salutistico e non terapeutico. Essi infatti integrano la comune dieta, ottimizzando lo stato nutrizionale o colmando carenza o aumentato fabbisogno, favorendo in questo modo la condizione di benessere, coadiuvando le funzioni fisiologhiche dell’organismo.

 

INTEGRATORI ALIMENTARI NELLA MODULAZIONE DELLO STRESS OSSIDATIVO

Lo stress ossidativo è una condizione che è alla base di molte patologie, quindi l’uso razionale e consapevole di sostanze antiossidanti può essere vantaggioso e fondamentale per il nostro organismo.

Infatti gli antiossidanti sono sostanze che rallentano e/o prevengono l’ossidazione di altre molecole presenti nelle nostre cellule.

 

PERCHÈ AVVIENE L’OSSIDAZIONE E COSA IMPLICA NEL NOSTRO ORGANISMO

Le reazioni di ossidazione fanno parte del metabolismo cellulare aerobico, in quanto a livello del mitocondrio, durante la fosforilazione ossidativa che porta alla formazione di ATP, nella catena di trasporto degli elettroni, l’ossigeno è l’accettore finale, che viene così ridotto ad acqua.

I coenzimi ridotti (NADH e FADH2) generati dalla glicolisi e dal ciclo di Krebs vengono utilizzati come sorgenti di energia per produrre ATP. Il NADH e FADH2 cedono elettroni alla catena di trasporto elettronico mitocondriale e man mano che questi elettroni procedono lungo la catena, viene liberata energia ed alcuni elettroni possono reagire direttamente con l’ossigeno dando origine alle cosiddette specie reattive dell’ossigeno (ROS), dette più comunemente radicali liberi. 

La maggior parte di questa energia viene catturata e utilizzata per sintetizzare ATP, grazie all’azione dell’enzima ATP-sintetasi.

 

ROS (specie reattive dell’ossigeno)

In condizioni fisiologiche le ROS si formano all’interno delle cellule sia durante il processo biochimico sopracitato sia per azione di enzimi come la xantina ossidasi, le ciclossigenasi e le lipossigenasi.

La loro formazione può anche essere conseguenza della biotrasformazione di xenobiotici (tossine o farmaci), ad opera della citocromo P-450 monossigenasi oppure può avvenire in seguito all’esposizione a fattori ambientali come alte concentrazioni di sali di ferro o radiazioni UV, che porta alla perossidazione lipidica.

Un’altra fonte di ROS sono i macrofagi e i granulociti neutrofili, cellule del sistema immunitario specializzate nell’eliminazione di microrganismi estranei, le quali contengono enzimi in grado di generare il radicale superossido ed il perossido di idrogeno, come il sistema enzimatico della NADPH-ossidasi.

 

QUALI DANNI CELLULARI POSSONO FARE LE ROS?

Le ROS sono dannose per le nostre cellule e di conseguenza per il nostro organismo perché sono in grado di ossidare biomolecole del nostro corpo come lipidi, proteine e DNA e questo si traduce in alterazioni delle membrane biologiche, modificazioni di proteine, inattivazione di enzimi e recettori, fino a comportare danno al genoma, che potrebbe evolvere in forme tumorali.

 

IL SISTEMA ENDOGENO DI DIFESA DALL’ATTACCO DI RADICALI LIBERI

Nel nostro organismo è presente un sofisticato sistema endogeno di difesa da radicali liberi, caratterizzato da antiossidanti di primo livello (enzimi) ed uno scavenger non enzimatico (glutatione), il quale prende parte alle reazioni redox, grazie all’ossidazione dei gruppi tiolici attivi (-SH) della cisteina, aminoacido di cui è composto.

È proprio grazie a questi gruppi funzionali -SH che vengono bloccati i radicali reattivi generati nelle nostre cellule, all’interno delle quali in condizioni normali, la maggior parte del glutatione è in forma ridotta (GSH) ed è distribuito nel nucleo, nel reticolo endoplasmatico e nei mitocondri oppure può anche essere legato covalentemente a proteine, regolandone la funzione o fungendo da coenzima di sistemi enzimatici antiossidanti.

LO STRESS OSSIDATIVO

Quando nell’organismo si ha un’aumentata produzione delle ROS conseguentemente a varie cause (patologie, infezioni, inquinamento, fumo di sigarette, alcool, farmaci, radiazioni, sedentarietà, invecchiamento) e/o ridotta efficienza dei fisiologici sistemi di difesa antiossidanti, l’equilibrio redox intracellulare viene ad alterarsi con conseguente stress chimico, detto ossidativo.

Lo stress ossidativo porta alla comparsa di patologie quali ad esempio malattie cardiovascolari, demenza, demenza tipo Alzheimer, malattia di Parkinson, invecchiamento precoce, infiammazioni, tumori, diabete tipo 2.

 

CONTRASTARE LO STRESS OSSIDATIVO

Nel nostro organismo esiste quindi un sofisticato equilibrio redox che consente la “neutralizzazione” di molecole dannose da parte di sistemi di protezione e che quando esso viene ad alterarsi per varie cause sopracitate oppure semplicemente a causa dell’invecchiamento fisiologico delle nostre cellule, il nostro benessere e la nostra salute vengono compromessi.

Ecco quindi l’importanza di introdurre antiossidanti esogeni, che la natura ci fornisce, integrando l’alimentazione, che per quanto ottimale possa essere non ne apporta in quantità sufficiente.

Il classico esempio è la vitamina C, vitamina che come ormai noto, non svolge solo la funzione antiossidante ma è anche importantissima per l’assorbimento del ferro, la sintesi del collagene (pelle, gengive, cartilagine, ossa) e come supporto al sistema immnunitario.

La quantità necessaria all’organismo è impossibile introdurla solamente con alimenti che la contengono, ad esempio alcuni frutti, che dovrebbero essere freschissimi ed in quantità enorme.

L’integrazione di vitamina C dovrebbe essere fatta tutto l’anno, perché è una vitamina essenziale che il nostro organismo non è in grado di produrre.

ANTIOSSIDANTI ESOGENI

All’integrazione di vitamia C è possibile aggiungere o alternare la somministrazione di altri antiossidanti esogeni come carotenoidi, vitamina Ebioflavonoidifenoli, astaxantina, resveratrolo.

Sono metaboliti secondari presenti in natura nei vegetali, alcuni dei quali interrompono le reazioni a catena che portano alla formazione di ulteriori radicali liberi, impedendo così la propagazione del danno cellulare; altri svolgono la funzione di scavenger delle ROS, ossidandosi a loro volta.

COME INTEGRARE GLI ANTIOSSIDANTI

A partire dai 35-40 anni è consigliato assumere in modo continuativo integratori alimentari antiossidanti; la scelta è molto ampia ed essendo quasi impossibile assumerli tutti insieme, la soluzione è alternare i prodotti, scegliendo integratori o nutraceutici di alta qualità.

Un professionista potrà consigliarvi in modo ottimale quali assumere, in che modo e per quanto tempo, a seconda della situazione individuale e delle esigenze. 

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il   parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai   consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

BIBLIOGRAFIA

  1. Giovannini C, Filesi C, D’Archivio M, Scazzocchio B, Santangelo C, Masella R. Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i Rischi Alimentari, Istituto Superiore di Sanità, Roma. Polifenoli e difese antiossidanti endogene: effetti sul glutatione e sugli enzimi ad esso correlati. Ann.Istituto Superiore di Sanità, Vol.42, No.3:336-347,2006
  2. Scalbert A, Johnson IT, Saltmarsh M. Polyphenols: antioxidants and beyond. The American Journal of Clinical Nutrition, 81 (suppl.):215S-7S,2005.
  3. Enrica Campanini. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Tecniche nuove 2000.
  4. Joanne Barnes, Linda A. Anderson, J. David Phillipson. Herbal Medicines. Pharmaceutical Press II Edizione 2002.
  5. Paul M. Dewick. Chimica, Biosintesi e Bioattività delle Sostanze Naturali. Piccin 2001.

Dott.ssa Sabrina Artiano

Farmacista esperta in Fitoterapia – Tecnico Erborista – Iridologa – Floriterapeuta

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